I MOTI REAZIONARI A CELANO.
3 Febbraio 2018
1803 – Costruzione del lanificio di Celano.
3 Febbraio 2018
I MOTI REAZIONARI A CELANO.
3 Febbraio 2018
1803 – Costruzione del lanificio di Celano.
3 Febbraio 2018

1737 – Si annunciava una stagione di restauri nella contea di Celano e baronia di Pescina.

dd

Sunto indice….per chi non vuole leggerlo tutto.

Castello di d[ett].a Terra d’Ortucchio, nel quale ………

Nella Casa della Corte dove abita il G[overnato].re si deve rimmatonare la sala, nel molino di Piscina……….

Come anche si sono portati in Bisegna colli med[esim].i Sig.i, et ànno similmente osservato che nella mola detta da capo..

Nella valchiera di Bisegna vi vuole la pila nuova, li mazzi, stanche, castelli nuovi, deve accommodarsi la forma, che porta l’acqua à detta valca……………….

Nel molino di S. Sebastiano si sono parimenti portati ad osservare, e considerare quello gli necessita…………………

In Celano nella mola detta da capo, e propriamente dove esce l’acqua deve rifarsi un muro di canne……………………

Nella mola di mezzo si deve rivoltare il tetto, e risarcirsi il muro dove imbocca l’acqua per andare a d[ett].o molino……………..

Nella mola da piedi deve accommodarsi il tetto, e vi vogliono due travi di due canne l’uno, e canne tre di tavole, e…………….

Nell’osteria della valchiera nella prima stanza in piano vi bisognano due canne per accomodare il pavimento………..

Nella seconda stanza per……   nella stalla si devono rifare le parti della porta, e di…..

Nella valchiera si deve rifare la muraglia, che…………………

Nella corderia vi vogliono due porte, e sei fenestre, che fra t…………………..

Nella tentoria per rifarla vi vogliono cinque travi di canne tre l’uno, mille canali, trenta travicelli………………….

Nella conceria vi sono le semplici mura, e per rendersi servibile, vi vorrebbero quattro porte…………………..

Nel giardino della corte accosto al molino da capo si deve rifare un muro di longhezza…….

Nel Castello si deve riaccomodare la lamia della loggia alla salita della grada, vicino la porta della cappella, che…….   Ad un altro torrione verso la porta di S. Angelo si deve risarcire il tetto, fare le porte e fenestre di numero…………………

Nell’ingresso del secondo portone del detto Castello per dentro di Celano à mano sinistra vi sono……………….

Nell’Osteria di Quatranella vi vogliono canne sei di tavole di pioppo, e………………

Nell’osteria della stanca nella prima stanza vi vuole………………..

Si sono portati similmente nel casale disabitato di Luna (Collarmele?), Si deve accommodare……………… FINE.  – SEGUE dettaglio della nota.

ortucchio

Dei nomine amen. Die vigesima mensis Novembris 1737.Ind[ition].e XV. Actum Celani / Regnante / Anno / Nos. In p[rese]nza nostra personalmente costituito Mastro Andrea Zavarella di Pratola Fabricatore, degente in Ortucchio, destinato, e nominato dalli Massari della d[ett].a Terra di Ortucchio, precedenti ordini del Sig.r Carlo Pepe del S. R. C. Deputato, e Delegato con Prov[isio]ni del d[ett].o S.C, il quale spontaneamente, e non per forza, dolo, ma in ogni altro miglior modo, avanti di Noi have asserito, come a tenore degl’Ordini del med[esim].o Sig.r Carlo Pepe si conferì di persona avanti il Sig.r D[on]. Francesco Mazzare, e del sud[ett].o Sig.r [..?] Deputato come sopra, e colla p[rese]nza, ed assistenza de’ med[esim].i Sig.ri si è portato al Castello di d[ett].a Terra d’Ortucchio, nel quale per ord[in].e de’ med[esim].i Sig.ri ha proceduto alla ricognizione de’ resarcinenti, e reparamenti necessaril, che occorrono in d[ett].o Castello nel seguente modo. In primis per salire alla carcere vi bisognano mille, e cinquecento mattoni di fabrica, dieci salme di calce, e venti salme di arena, deve risarcirsi l’astrico del torrione di d[ett].e Carceri, e vi bisognano una canna di pietre, salme sedici di calce, e salme venti quattro di puzzolana. Nel torrione sopra la cantina si devono rialzare le colonnette, e farne un’altra nova per il mantenimento del tetto, e vi necessitano due travi di canne tre l’uno, con un pilastro di fabrica alto palmi sei, e largo di quattro palmi, per li quali pilastri vi vogliono salme dieci di calce, e quindeci d’arena, et un migliaro di mattoni da fabrica, quattro travicelli di una canna, e mezza l’uno, trenta travicelli d’una canna, tre libre di chiodi, et nove dico nove canne di taule. Nella salita della grada a mano sinistra deve accomodarsi il tetto, e vi vogliono due travi di una canna, e mezza l’uno. Nella Carcere criminale detta la pagliara deve farsi la ferriata di ferri grossi, di palmi cinque d’altezza, e quattro di larghezza; Nella parte di fuora di d[ett].o Castello deve rifarsi un torrione tutto precipitato, ò pure finirlo buttare a terra quel poco, che vi è restato, farci uno sperone di larghezza di mura palmi venti, di larghezza di fabrica canne sette, e di altezza canne otto, e ciò per mantenere l’una, e l’altra muraglia di d[ett].o Castello. Deve risarcirsi un altro torrione poco distante, e vi bisognano una canna, e mezza di pietre, salme venti di calce, e trenta d’arena, e deve accomodarsi il tetto d’esso. Nel granaro vi vogliono due travi di canne due, e mezzo lonchi, e dieci travicelli d’una canna, e mezza l’uno. Nella cantina sotto detto granaro deve raccomodarsi la lamia che cuopre la grada per andare in d[ett].a cantina, e deve rifarsi la salciata per togliere l’acqua a d[ett].a lamia, e vi necessitano per la med[esim].a mezzo quarto di canna di pietre, quattro salme di calce, e otto di puzzolana. Nella Casa della Corte dove abita il G[overnato].re si deve rimmatonare la sala, e vi bisognano duecento mattoni, e si deve riaccomodare il soffitto, che vi vonno sei canne di tavole, e dodeci travicelli di canne tre lungo, e deve ancora accomodarsi la grada di legno per salire a d[ett].o quarto. Nella stalla deve risarcirsi una muraglia, che ci vuole salme tre di calce, e cinque d’arena, et si devono riaccomodare tutte le porte, e finestre in d[ett].a casa, e stalla dove sta il Gov[ernato].re, e si deve riaccomodare il soffitto ad una stanza di sotto, e questo è quanto ha osservato di risarcimenti necessarij, che si devono fare in detto Castello, e Casa in Ortucchio, e tutto cola presenza, ed assistenza de’ med[esim].i Sig.ri, ed Altri, e del med[esim].o M[ast]ro Andrea Zavarella si puole testificare secondo have giurato tactis per la verità di tutto ciò.

Quibus omnibus sic peractis dicti D[omi]nus Baro D. Franciscus Mazzare, et D[omi]nus Carolus Pepe […] R.S.C. Deputati, et Delegati

requisiruenunt Nos, ut de pred[ict]is omnibus publicum conficere deberemus actum, Nos enim. Unde.

Not[ari].us Pilippus Antoniani rogatus manu p[ro]p[ri].a

P[rese]ntibus pro Iudice Reg[i].o ad Con[trac]tus Berardino de Rentio à Celano,

et Testibus M[agnifi].co Iosepho Colantonio, licteratis de Celano

Sebastiano de Innocentio, et Ant[oni].o Gizzi degente hic Celani

ad hoc vocatis.

Eadem die, ibidem, et coram dictis.

pescina bis

Si sono costituiti in publico testimonio Nunzio Petrucci, et Arcangelo Falcone di Piscina publici Maestri muratori, e Falegnami di detta Città di Piscina, destinati, e nominati dalli Sindaci d’essa in eseq[uizio]ne degl’ordini del Sig.r Carlo Pepe Deputato / sponte / et omni miliori modo / ànno asserito avanti di Noi, che si sono personalmente portati avanti del medesimo Sig.r Carlo Pepe […] del S.R.C., e Delegato, e del Sig.r D[omi]ne Sig.r D[on]. Francesco Mazzara, colli quali sono andati nel molino di Piscina, et ànno riconosciuto, ed osservato per ordine de’ med[esim].i Signori D[omi]ne Mazzara, e Carlo Pepe, che vi necessitano li seguenti reparamenti, e risarcimenti// In una delle mole, seu macina, vi vuole la lamia, per essere tutta rotta quella, che ci è, di canne sei. Nel camerino sotto detto molino si deve rifare il pavimento, e vi vogliono canne sei di tavole, si deve rifare la cappa del camino. Vi vogliono quattro stipiti di pietradi palmi tre d’altezza, e due mezzo di larghezza, per raccomodare la sportella, ove s’imbocca l’acqua al molino. Vi vuole un tavolone di noce di longhezza palmi otto, e larghezza palmi due, e mezzo, che serve per li sportelli dell’imboccatura dell’acqua alli d[ett].i molini. Si deve raccomodare la parata, dove si piglia l’acqua per detti molini, e vi bisognano dodeci travi di canne quattro l’uno, cento di un palmo, e mezzo l’uno. Per quali accomodi e risarcimenti in Piscina secondo la loro perizia, ànno asserito potere importare la spesa, tanto per li materiali, quanto per la fattura docati settantotto incirca. Come anche si sono portati in Bisegna colli med[esim].i Sig.i, et ànno similmente osservato che nella mola detta da capo vi vuole la macina nova col cerchio di ferro, e il cascione dove casca la farina, deve farsi la lamia sotto la macina di canne due, e mezza, e si devono rivoltare li tetti. Nel molino detto da piedi, ò di sotto vi sono lesionate le muraglia, ed il tetto, quale per risarcirlo vi vorrebbero tutti gli ardegni, la macina, e farsi la lamia di sotto, risarcire il tetto, il muro, e fare le porte. Nella valchiera di Bisegna vi vuole la pila nuova, li mazzi, stanche, castelli nuovi, deve accommodarsi la forma, che porta l’acqua à detta valca, e devono rifarsi otto canne di larghezza di muro dall’una, e dall’altra parte della d[ett].a forma, e mezza canna di altezza, devono rifarsi due sportelli di pietra per levare, e dare l’acqua à detta valca. Si deve risarcire una muraglia di dentro a detta valca, e vi vogliono cinquecento canali p[er] il tetto d’essa. Nella camera contigua à d[ett].a valca vi vuole un trave di larghezza canne tre, e mezza, et alla d[ett].a valca si deve rifare la porta. Per quali risarcimenti, ed accomodi di detti molini, e valca di Bisegna, conforme la loro perizia ànno detto potere importare la spesa nella somma di docati duecento cinquanta otto. Nel molino di S. Sebastiano si sono parimenti portati ad osservare, e considerare quello gli necessita colli me[desim].i Sig.i et ànno trovato bisognarvi // Vi vuole la lamia di canne quattro, mentre presentemente si trova la macina sopra li travi, si devono risarcire le muraglie, e si deve rivoltare il tetto, si deve rifare la macina, quale stà tutta fracassata. E nella valca di Si Sebastiano si deve rivoltare il tetto, e vi vogliono canali duecento. Per detti riaccomodi del molino, e valca della Terra di S. Sebastiano secondo la loro perizia ànno asserito potere importare la spesa à docati trenta sette, e mezzo. Ed è quanto con giuramento li sud[ett].i M[ast]ri Nunzio Petrucci, ed Arcangelo Falcone per verità di tutto ciò ànno deposto, //

Quibus omnibus sic peractis prefatti D[omi]nus D. Franciscus Mezzara, et D[omi]nus Carolus Pepe Delegati requisiverunt Nos, ut de predictis omnibus publicum conficere deberemus actum, […]

Not[ari].us Philippus Antoniani rogatus manu p[ro]p[ri].e

cel

Dei nomine amen. Die vigesima prima mensis Novembris 1737. Ind[ition].e XV. Actum Celani // Regnante // Anno // Nos // in publico testim[oni].o costituiti M[ast]ro Giovanno Pacchiarotti di Celano, e M[ast].ro Giovanno Fabbio Aquilano, degente in Celano, quali sponte, ànno asserito avanti di Noi mediante il loro giuramento, come precedenti ordini del Sig.r Carlo Pepe Scrivano del S. R. C. Deputato, fra gli altri furono eletti, e nominati publici apprezzatori, e stimatori, come Maestri Esperti, e prattici delle Fabriche, et altri lavori di falegnami, e per eseq[uizio]ne d’altr’ordini del med[esim].o Sig.r Carlo Pepe Deputato, e Delegatosi sono personal[men].te portati assieme col Sig.r B[aro]ne Sig.r D. Francesco Mezzara, e d[ett].o Sig. S[criva]no nei so[ttoscri]tti luochi, e corpi della Comital Cam[er].a dello Stato di Celano, et ànno trovato detti corpi, che tengono di bisogno dell’infra[scri].tti resarcimenti, e reparamenti necessari, secondo si è considerato nell’assistenza, e presenza de’ med[esim].i Sig.i // In Celano nella mola detta da capo, e propriamente dove esce l’acqua deve rifarsi un muro di canne sei di lunghezza, di larghezza mezza canna, e di altezza una canna, e dalla parte destra risarcirsi quello […], e deve risarcirsi il tetto, che cuopre d[ett].a mola, quali risarcimenti possono importare di spesa docati settanta. Nella mola di mezzo si deve rivoltare il tetto, e risarcirsi il muro dove imbocca l’acqua per andare a d[ett].o molino di canne otto di lunchezza, e mezza d’altezza, che possono ascendere d[ett].i risarcimenti nella somma di docati dodeci. Nella mola da piedi deve accommodarsi il tetto, e vi vogliono due travi di due canne l’uno, e canne tre di tavole, e dieci travicelli d’una canna l’uno, quali possono ascendere a docati sei di spesa. Nell’osteria della valchiera nella prima stanza in piano vi bisognano due canne per accomodare il pavimento.

Nella seconda stanza per accomodare il pavimento una canna di tavole, et un trave longo canne tre per il mantenimento del pavimento della stanza di sopra, nelle camere superiori un’altra canna di tavole per il pavimento, si devono risarcire le porte di due camere, di sei fenestre, e rivoltare il tetto, nella stalla si devono rifare le parti della porta, e di quattro fenestre, e per chiodi, quale puole importare la spesa in docati ventisei. Nella valchiera si deve rifare la muraglia, che tiene il calderone, e si devono rifare le due maglie, colle due stanche, quali sostengono d[ett].i, agli, e rifare la porta per essere vecchia, che puole importare docati dieci. Nella corderia vi vogliono due porte, e sei fenestre, che fra tutto quello ci vuole per fare d[ett].e porte, e fenestre, vi vogliono di spesa docati diece otto. Nella tentoria per rifarla vi vogliono cinque travi di canne tre l’uno, mille canali, trenta travicelli per il

mantenimento del tetto, nove canne di tavole per il tetto sud[ett].o e nove altre canne per il soffitto, con trentasei travicelli, e chiodi mentre attualmente non sta in uso, che puole importare fra fattura, et altro bisognevole docati quaranta, et oltre questi vi vorrebbero il caldarone, soppressa e zimmatori. Nella conceria vi sono le semplici mura, e per rendersi servibile, vi vorrebbero quattro porte; e quattro fenestre, si devono risarcire li vasconi di fabricha, e gl’aquedotti, con provederli delli stigli necessarij, vi bisogna un trave di canne tre, e ventidue travicelli di una canna, quale mantiene il pavimento del stenditore della carta, che stà sopra detta congeria, quali risarcimenti possono ascendere à docati quaranta, e vi vogliono li stigli necessarij, et il calderone di rame. Nella cartiera vi vole una pila, e due chiavi di legno, dodeci stanche, quattro canne di tavole per rifarsi il suffitto sopra la pila, ove si lavora la carta, si deve raccomodare il tetto alla camera superiore, e vi vuole un trave di canne quattro, e due canne di tavole, deve farsi il muro dall’una, e l’altra parte della forma, che porta l’acqua à detta pila di d[ett].a cartiera di longhezza palmi sei per parte, d’altezza una canna, e mezza canna di larghezza di muro. Per accomodare il tavolato dello spanditore della carta, vi vogliono canne sei di tavole, due travicelli di canne due, e mezzo l’uno per il focolare al calderone, e rivotare il tetto, quale spesa puole ascendere à docati cendo dodeci, e tari tre. Nel giardino della corte accosto al molino da capo si deve rifare un muro di longhezza canne nove, e due d’altezza, e mezza di larghezza, e ciò per mantenere la forma del molino, e la terra di detto giardino, altrimenti si ricalcarebbe detta forma, ed uno sperone all’altra muraglia laterale, che esce alla strada publica, di longhezza canne cinque, et una d’altezzache importano docati ottanta. Nella casetta in detto giardino si deve risarcire il tetto, le porte et fenestre, et il pavimento della detta casa, e vi vogliono due canne di tavole, che puole importare docati sei. In detto giardino, e proprio nel viale di mezzo per andare dove nasce l’acqua, si deve rifare un muro di canne sette, e mezza di longhezza, et una d’altezza e mezza canna di larghezza, puole importare docati venti otto. Nel Castello si deve riaccomodare la lamia della loggia alla salita della grada, vicino la porta della cappella, che sostiene parte del tetto di d[ett].a loggia, vi vogliono di spesa carlini trenta. Nell’entrare in detto Castello vi è una casetta, nella quale vi bisogna un trave di canne quattro, cinque travicelli, due canne di tavole per il tetto, due fenestre, e la grada per salire alla med[seim].a, vi vogliono di spesa docati dodeci, e carlini otto. Nel granaro grande vi bisogna tutto il matonato, per essere tutto rovinato di canne trentasei, atteso nella maniera, che si trova porta danno al grano, che importa docati venti. In un torrione verso la cisterna deve accomodarsi il tetto, vi vuole un trave principale di canne cinque, e mezza, canne sei di tavole, e deve risarcirsi la muraglia, che è lesionata, che puole importare di spesa docati dieci, e carlini sette. Si deve ricoprire un torrione verso li PP. Zoccolanti, che vi vuole tutto il bisognevole, e puole importare di spesa docati quaranta. Ad un altro torrione verso la porta di S. Angelo si deve risarcire il tetto, fare le porte e fenestre di numero tre quale puole importare la spesa di docati dodeci. Nello stallone e propriamente sopra la pagliara deve farsi un tetto novo di canne dieci (correzione), dico canne dieci, e mezza di longhezza, e palmi dieci di altezza, e ciò per togliere l’acqua del tetto grande, che dannifica la lamia di d[ett].o stallone, et infracita la paglia, che importa di spesa docati trenta. E per raccomodare il tetto principale di detto stallone vi vogliono due travi di canne quattro l’uno, canne sei di tavole, e dieci travicelli, e rivoltarlo tutto, che importa docati otto, e carlini cinque. Nell’ingresso del secondo portone del detto Castello per dentro di Celano à mano sinistra vi sono cinque casette tutte scoperte, con una entrata, le quali si potrebbero coprire solo per ricavarne l’affitto, mà anche per mantenimento di due lamioni di sotto, che potrà importare la spesa di cento docati in circa.

1549542_772485396108592_987325729_n

Vi bisogna risarcire tutte le canali di pietre, che stanno nei tetti di d[ett].o Castello, per quali vi bisogna polvere di marmo, pece, e qualche pezzo di canale, che deve rifarsi, e deve rivoltarsi tutto il tetto di d[ett].o Castello, quale riparazione possono importare docati trenta sette. Nell’Osteria di Quatranella vi vogliono canne sei di tavole di pioppo, e dieci travicelli di dodeci palmi per riaccomodare il tetto, et il solaro, et una porta di fenestra, dove si tiene il fieno(?), e deve rifarsi il solare al camino nel canto di sopra, si devono risarcire due portoni, e fare la porta nova alla ca[n]tina, quali riparamenti possono importare docati tredici, e un taro. Nell’osteria della stanca nella prima stanza vi vuole un trave di canne quattro, quattordici travicelli di una canna, e mezza, e due canne di tavole per il mantenimento della pagliara, e deve risarcirsi la matonata di una cam[er].a sopra, quale serve per commodo dello stanchiere, e nella stalletta deve rifarsi la mangiatora, deve risarcirsi il pavimento del tetto, per quale vi vogliono canne quattro di tavole, e per il tetto della stalla vi vogliono altre canne due di tavole, quali risarcimenti importano docati undeci, e tari tre. Si sono portati similmente nel casale disabitato di Luna (Collarmele?), Si deve accommodare la grada per salire sopra le camere, vi vuole la mattonata al pavimento della prima camera e vi vonno canne sei di tavole di pioppo, due travi di canne tre, e mezzo l’uno. Nella cucina appresso d[ett].a camera vogliono due altri travi per il pavimento di canne tre l’uno. Nella sala appresso che oggi serve per granaro, vi bisogna risarcire una muraglia laterale, e vi vogliono venti travicelli per mantenimento del tetto, e due canne di tavole, e deve accomodarsi la canala di pietra, che riceve l’acqua del tetto, che dannifica la muraglia. Alla loggia vi vogliono canne otto di tavole per il pavimento di sotto, e tre altre canne per il tetto. Nell’entrata di sotto deve risarcirsi il muro di faccia rovinato dalla canale di sopra. Nello stallone di dentro vi vogliono tredici travi di canne tre l’uno, e due altri di canne quattro, maestri, in due stanze di sotto vi vogliono due altri travi di due canne l’uno. Nel forno vi vogliono cinque travi di canne tre l’uno, vent’uno travicelli, e nove canne di tavole di pioppo. Nell’appartamento di dietro consistente in tre camere superiori, e nel di sotto la vascha, e due altre basse, se ci deve rifare una muraglia che stà cadente di canne sedici, e si devono rifare li pavimenti alla camera, per li quali vi vogliono sedici travi di canne tre, e mezzo l’uno, e canne dodeci di tavole di pioppo. si deve risarcire tutto il tetto di esso casale, si devono fare sei porte, e sei fenestre, ed accommodarsi la mangiatora al detto stallone. Quali risarcimenti come sopra che occorrono in detto Casale, possono ascendere nella somma di docati duecento sessanta cinque di spesa. Nel stallone gande da fuori il cortile, e propriamente quello dirimpetto alla fontana vecchia, vi sono semplicemente le muraglie per le quali volendosi coprire, deve farsi una mezza canna di muro d’altezza d’interso detti muri, e di larghezza un palmo, e mezzo; che importerebbe canne trenta cinque. Vi vogliono vent’otto travicelli di canne quattro l’uno, tra sotto, e sopra, e vent’otto altri travi di canne due, e mezzo l’uno per li cavalli, e per li monachi(?) altri travicelli quattordici, duecento travicelli, e cento canne di tavole, chiodi dicine quindeci, e mangiatore dall’una, e dall’altra parte, et altro bisognevole, puole importare di spesa docati duecento cinquanta uno, e mezzo. Ed è quanto con giuramento d[ett].i Mastri Giov: Pacchiarotti, e Giov: Fabbio hanno deposto per verità, […]

Not[ari].us Philippus Antoniani rogatus m[anu]. p[ro]p[ri].a.

Presentibus pro Iudex Regio ad Con[trac].tus Bernardino de Rentio à Celano, et Testibus M[agnifi].co Iosepho Colantonio, et Sebastiano de Innocentio, et Sancto Vitagliani licteratis omnibus de Celano ad hoc specialiter vocatis.

ASAQ – Notai Avezzano.

Un ringraziamento all’Ass. Don Andrea Di Pietro.

Comments are closed.