Celano…. siamo quelli del 1223 ?
16 Febbraio 2018
Epigrafe di una donna etrusca a Sardellino.
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Usi in cucina a Celano (La Pecora)

In tempi lontani quando non esistevano frigoriferi e nemmeno l’energia elettrica, i pastori avevano anche la problematica della conservazione della carne qualora morissero capi di animali. Per sopperire alla necessità della conservazione della carne, due erano le ricette:

Una era la “MECISCHIA” o “MESISCHIA” ancora usata nella Valle Subequana: La Mesischia, non è altro che la carne di pecora essiccata ed appesa come fosse una Lonza o un Prosciutto ( al giorno di oggi si usa con la carne di Maiale o Bovino “le coppiette”), I pastori in transumanza e non solo, usavano essiccare la carne cosparsa di sale appesa a pali di legno se si trovavano già nelle “Poste”(luoghi assegnati dove vivevano in Puglia), o a dorso di Mulo o Asino se erano in viaggio; La Mesischia, per chi aveva la fortuna di averla( perché non tutti i pastori erano proprietari di pecore), la mattina veniva tagliata a pezzetti e messa nel tascapane assieme al pane, ed era il pranzo.

Un’altra delle ricette antichissime e scomparse a Celano è la “pecora sott’aceto”. Si preparava tagliando la carne di pecora a pezzi, piuttosto strisce come la ventresca e non a tocchi, la si lessava in acqua e aceto e si metteva ben calda in un contenitore di vetro ( ai tempi antichi la mettevano in recipienti di terracotta), ci si versava dell’aceto caldo fino a ricoprire i pezzi di carne, ci si aggiungeva peperoncino e spezie varie a piacere, ed infine si copriva il vaso con un coperchio.

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