
Dopo la caduta del Regno delle Due Sicilie nel 1860, circa 2.400 soldati borbonici prigionieri furono deportati e arruolati forzatamente nell’esercito confederato durante la Guerra di Secessione Americana (1861-1865). Le autorità piemontesi, tramite Garibaldi, per liberarsi del problema dei prigionieri, approvarono l’operazione organizzata dal garibaldino Bradford Smith Hoskiss, con il supporto dell’ambasciatore americano a Napoli, Joseph Chandler.
Tra la fine del 1860 e l’inizio del 1861, 2.375 soldati furono imbarcati su diverse navi dirette a New Orleans, punto di arrivo della spedizione. Il numero esatto potrebbe essere più alto, poiché alcuni furono trasportati su altre imbarcazioni non documentate.
- 1.437 soldati partirono sulle navi Charles & Jane, Utile, Olyphant, Elizabeth, Washington e Franklin.
- 816 soldati con la Francis B. Cutting e la Southern Rights.
- 122 soldati sulla Due Fratelli
Curiosamente, questa rotta divenne in seguito fondamentale per l’emigrazione italiana e la nascita del jazz, con i primi musicisti siciliani che arrivarono a New Orleans e iniziarono a suonare con gli afroamericani.
I borbonici furono arruolati nelle truppe confederate della Louisiana, tra cui:
- 6° reggimento Italian Guards (284 uomini).
- 5° reggimento Cazadores Espagnoles (circa 300 soldati borbonici).
- Compagnia I del 10° reggimento fanteria della Louisiana.
- Compagnia F del 22° reggimento, con altri napoletani.
- Sparsi in 30 reggimenti della Louisiana.

Inizialmente, un battaglione fu chiamato Garibaldi Legion, ma i borbonici rifiutarono il nome e l’unità fu rinominata Italian Legion.
- Di 987 arruolati nel 1861, solo 18 erano ancora vivi alla resa del generale Lee nel 1865.
- Alcuni furono catturati e riassegnati ad altre unità, ma molti morirono nei combattimenti.
- Dopo la guerra, il generale confederato Kirby Smith distrusse i registri del 22° reggimento, rendendo impossibile una ricostruzione completa.
- Solo 9 di questi soldati tornarono in Italia.
In Italia la storia è rimasta sconosciuta, ma in Florida un monumento di 50 metri onora il loro sacrificio.
Oggi, per un’ironia della storia, la discendente del presidente degli Stati Confederati d’America è sposata con un discendente dei fratelli Russo, soldati borbonici della Italian Legion che, dopo la guerra, scelsero di restare negli Stati Uniti piuttosto che tornare in una patria che li aveva traditi.

Durante una commemorazione, la signora Betty Russo ha dichiarato:
“Voglio esprimere la mia sincera stima e gratitudine per tutti gli ex soldati borbonici che combatterono per la libertà della nostra patria durante la guerra di aggressione nordista. Non li dimenticheremo mai.”
Oggi la loro storia è finalmente riemersa negli Stati Uniti. Un capitolo dimenticato del nostro passato.
Giancarlo Sociali