O acque Fucensi: trista era la fama che di voi correva!
Ed è forse per questo, che siete state sì fattamente punite da farvi sparire in tutto dalla faccia della terra?
Voi , ornamento d’Italia, riso della valle e dei circostanti monti non siete più !
La vostra bellezza, i vostri pregi, i vostri benefici spariti per sempre!
Hai! Troppo severa fu quella mano che vi tolse.
Che se grandi, ammettiamo, fossero state le vostre colpe, non men grandi erano certamente i vostri meriti.
E’ perchè non trattarvi con equaminità? Perchè?
Ora che tutte le membra del vostro bel corpo son state denudate, e che avete così la prova irrefragabile d’essere innocenti d’ingoiamenti di città e castelli, rinfacciate ai vostri detrattori le sofferte calunnie e mostrate loro quanto ingiustamente vi punirono.
Tracciando un breve excursus sulla Piana del fucino possiamo dire che gli studi esaminati partono dai 30.000 anni fa. In quell’epoca e fino al 1875 tutta l’area era occupata dal Lago. Tra alti e bassi, in base alle ere attraversate, il lago ha segnato notevolmente l’evoluzione degli insediamenti esistenti. Il Lago occupava alla data del prosciugamento una superficie di circa 150 Kmq con una profondità massima di 18 metri.
Solo intorno ai 18.000 anni fa, uomini preistorici occuparono delle grotte emerse dal ritiro delle acque, circa 10.500 anni fa erano emerse le terre di Ortucchio. Senza dilungarci, rimandando chi è interessato allo studio dei vari lavori dell’archeoclub sull’archeologia nella piana del fucino, diremo che sono tanti i ritrovamenti di frammenti e di testimonianze insediamentali presenti nelle terre emerse,testimonianze che tracciano le ipotesi abitative nei vari livelli lacustri. Dai sedimenti, possiamo affermare che nel periodo fra i 30.000 ed i 18.000 anni fa, il lago arrivava al livello oltre la tiburtina valeria a quota 710 metri, all’incirca all’altezza del palazzetto dello sport di Celano, dell’autostrada sotto Aielli, della strada che va a Pescina e parte di Pescina stessa. Chiaramente i territori dove sorgono ora i paesi di San Benedetto, Ortucchio, erano occupati dalle acque. Da studi di paleobiologia, abbiamo dei reperti umani che delineano la realtà insediativa delle zone studiate, e precisamente della grotta Continenza presso Trasacco.
La grotta, ci fornisce una documentazione preziosa per “entrare” nell’ideologia dell’uomo preistorico. In migliaia di anni la grotta fu utilizzata per sepolture di uomini donne e bambini secondo modalità che talvolta appaiono sconcertanti.
Fra vari passaggi giungiamo ad un altro importante ritrovamento dell’età del bronzo, riguardante gli scavi di Paduli di Celano con il ritrovamento di un insediamento e di tombe sulle rive lacustri.
Nei vari epriodi in epoche abbastanza recenti, ci sono i vari tentativi di prosciugare il Lago del Fucino, iniziarono i romani, ed addirittura per festeggiarne la riuscita del progetto si inscenarono anche le : NEUMACHIE… quella sul Fucino, con il suo palcoscenico naturale di dimensioni titaniche, è rimasta per sempre come la più grande naumachia della storia e quella che rese celebre quel motto, ormai famoso in tutto il mondo “Ave caesar, morituri te salutant”.
Sub idem tempus inter lacum Fucinum amnemque Lirim perrupto monte, quo magnificentia operis a pluribus viseretur, lacu in ipso navale proelium adornatur, ut quondam Augustus structo trans Tiberim stagno, sed levibus navigiis et minore copia ediderat. Claudius triremis quadriremisque et undeviginti hominum milia armavit, cincto ratibus ambitu, ne vaga effugia forent, ac tamen spatium amplexus ad vim remigii, gubernantium artes, impetus navium et proelio solita. In ratibus praetoriarum cohortium manipuli turmaeque adstiterant, antepositis propugnaculis ex quis catapultae ballistaeque tenderentur. Reliqua lacus classiarii tectis navibus obtinebant. Ripas et collis montiumque edita in modum theatri multitudo innumera complevit, proximis e municipiis et alii urbe ex ipsa, visendi cupidine aut officio in principem. Ipse insigni paludamento neque procul Agrippina chlamyde aurata praesedere. Pugnatum quamquam inter sontis fortium virorum animo, ac post multum vulnerum occidioni exempti sunt.
Traduzione all’italiano
In quello stesso tempo si concluse la costruzione della galleria sotterranea tra il lago Fucino e il fiume Liri. E perché la grandiosità dei lavori fosse ammirata da molti, viene allestita sul lago una battaglia navale, spettacolo già offerto in passato da Augusto, ma con imbarcazioni più piccole e meno numerose, dopo la costruzione di un bacino in vicinanza del Tevere. Claudio armò triremi e quadriremi e diciannovemila uomini, con una completa recinzione di zattere, per evitare fughe non autorizzate, ma lasciando spazio sufficiente per la velocità necessaria alle navi, alle manovre dei piloti, all’urto delle chiglie e a quanto normalmente avviene in una battaglia. Sulla zattera stavano reparti di fanteria e cavalleria delle coorti pretorie, mentre davanti si ergevano baluardi da cui azionare catapulte e balestre. Marinai su navi fornite di ponte occupavano il resto del lago. Riempiva le rive e le pendici dei colli e le cime delle alture, come a teatro, una sterminata moltitudine venuta dai municipi vicini e perfino da Roma, per curiosità di vedere e anche in ossequio al principe. Presiedevano allo spettacolo Claudio stesso, in un vistoso mantello militare, e, accanto, Agrippina, in una clamide dorata. Benché la battaglia si svolgesse tra malfattori, diedero prova di vero coraggio e, dopo molte ferite, furono sottratti a un massacro.
Poi arrivò Torlonia e……
Insomma dove una volta c’era un Lago, adesso c’è altro. Importante è non dimenticare.