Della famiglia dei Conti di Celano erano probabilmente anche il Conti di Ocre.
Le vicende che riguardano il possedimento di Ocre della Contea di Albe sono numerose, ed alcune riguardano anche i Conti di Celano.
Una deposizione di un testimone nel 1276 ci informa che il Conte Tommaso di Celano nel 1251, nei mesi precedenti l’arrivo di re Corrado alla fine di quell’anno, cercò di impadronirsi del castello di Ocre nella contea di Albe, riuscendo infatti a cacciarne Gualtieri di Ocre, che più tardi divenne cancelliere di Corrado IV e di Manfredi.
Infatti, dopo la presa di Capaccio (luglio 1246), che segnò il fallimento della congiura contro Federico II ordita da Tebaldo Francesco, Gualtiero inviò, apparentemente a titolo personale ma certo nell’interesse dell’imperatore, un dettagliato resoconto al re d’Inghilterra con i particolari della rivolta e della sua repressione. Peraltro, giustiziato Tebaldo – che appare legato da vincoli parentali agli Ocre e che aveva amministrato la baronia di Ocre, nei pressi dell’Aquila, per conto dei nipoti, figli di Berardo II d’Ocre – Federico II concesse a Gualtiero la stessa baronia, poi persa nel 1251 a favore del conte Tommaso di Celano.
Nel 1253 Gualtiero, fu al fianco di Corrado durante l’assedio di Napoli e ottenne nuovamente la baronia di Ocre. Quindi, nel gennaio 1254, fu nominato cancelliere del Regno di Gerusalemme, titolo che utilizzò con quello di cancelliere del regno di Sicilia fino al luglio 1259.
Nelle Historiae Marsorum (1678) Muzio Febonio fornisce i documenti dell’origine di questo monastero cistercense, terzo in Abruzzo per ordine di fondazione, dopo Santa Maria di Casanova (1195-97) e Santa Maria di Arabona (1208): il Conte Berardo di Ocre avrebbe concesso con diploma del 1222 all’eremita Placido de Vena un terreno in località Pretola per costruire una chiesa e una cella monastica. Già nel 1226 Placido avrebbe ricevuto il permesso dal vescovo amiternino Tomaso per costruire un vero e proprio monastero di cui sarebbe stato abate. Ma solo nel 1248 Santo Spirito sarà accolto nella famiglia Cistercense come “filiazione” di Santa Maria di Casanova da cui proveniva l’abbate Ruggero che ne prese la direzione.
Ocre è menzionato già nel 1187 in Forcunensi Ocrem con circa 120 famiglie. Nei secoli XII e XIII fu feudo dei Conti di Celano e fu tra i castelli fondatori della citta di L’Aquila. Su una roccia a strapiombo nel 1242, si costruì il Convento di S. Angelo, inizialmente donato alle monache benedettine e infine rinnovato, nel 1481 passò ai francescani. Il vasto e severo monastero-fortezza cistercense di S. Spirito fu eretto invece nel 1222 per donazione del Conte Berardo al Beato Placido che ne costruì la prima parte.
L. Mammarella, in Abbazie e monasteri cistercensi in Abruzzo, Cerchio 1995, 2ª ediz., pag. 101, precisa testualmente che “La montagna di Ocre è un massiccio di contenuta altitudine ma impervio e brullo, fra la valle dell’Aterno e la conca del Fucino. La regione, scarsamente abitata ebbe nel Medioevo notevole importanza strategica, tanto da giustificarne l’erezione a contea, affidata ad un ramo cadetto della potentissima famiglia dei conti di Celano”.
In particolare, nel 1222 Berardo da Ocre, forse su desiderio della madre Roalda, concedette al Beato Placido de Vera di costruire il locale convento di Santo Spirito d’Ocre, di cui restano tuttora imponenti vestigia.
Ecco alcune foto che ne fanno capire l’importanza.